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C’ERA UNA VOLTA… IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

ED IL CIBO OGGETTO SIMBOLICO NELLE FIABE

 

Nella storia dell’umanità il cibo ha sempre esercitato un ruolo essenziale, tanto da poterne trovare diversi riferimenti nelle religioni, nella mitologia, nelle fiabe, nell’antropologia e nelle arti.

Nelle fiabe che ci sono state narrate nell’infanzia, il significato di molti oggetti simbolici ci

e la cultura, scopre che la fiaba si presta ad infiniti commenti e considerazioni.

Ma il bambino non ha dimensioni culturali, non percepirà mai significati femministi o maschilisti, i simboli sessuali gli sveleranno cose nascoste senza per questo turbarlo.

Le fiabe per un bambino sono sempre innocenti e positive, tutto ciò che appare come i dettagli ambientali, sono estranei appaiono oggi, alla rilettura di adulti, molto più profondi.

“Solo l’adulto è capace di fare questa rilettura delle fiabe. L’adulto con le sue esperienze, le   conoscenze al suo mondo razionale

Ma la fiaba cattura completamente il bambino con un autentico incanto: nella storia della fiaba egli può specchiarsi psicologicamente.

Non possiamo dimenticare, la prima relazione affettiva tra la madre ed il bambino, è “l’allattamento”, alla nascita s’instaura una situazione eletta con la madre ed in seguito con il mondo, ma anche il primo conflitto, attraverso il cibo s’instaura un investimento affettivo, con una valenza simbolica, che passa attraverso l’alimentazione.

Quindi nelle fiabe, sia l’adulto che il bambino, attraverso il cibo ritroverà il primo oggetto di scambio, con tutte le sue valenze simboliche, a secondo dei suoi bisogni del momento, ne trarrà significati diversi in situazioni specifiche e intriganti dandoci anche una morale.

Lo studio del comportamento alimentare ci ha portato a rivisitare alcune fiabe, come: “Cappuccetto rosso, La principessa sul pisello, Hansel e Gretel, Pollicino, Biancaneve ed i sette nani”, che spiegano i. comportamenti alimentari e l’importanza della consumazione di alcuni cibi, come: mele, pane, dolci e selvaggina.

La fiaba di “Cappuccetto rosso” che corre dei pericoli per portare un cesto pieno di cibo alla nonna, quindi mettendosi in pericolo si attua nella bambina una crescita psicologica, cioè imparerà a non dare confidenza agli estranei perché si potrebbe rischiare la vita.

Nella fiaba di “Hansel e Gretel” si contrappone l’opulenza della casa della strega fatta di dolci, biscotti di marzapane e confetti, al contrario i bimbi hanno solo poche molliche di pane, che rappresentano la fame e la povertà, che lasciano cadere per ritrovare la strada di ritorno e che vengono poi mangiate dagli uccellini, in questa fiaba si contrappone l’opulenza alla povertà.

La favola di “Biancaneve ed i sette nani” troviamo sempre un cibo “una bella mela rossa” che viene offerta da una regina cattiva ed invidiosa per la bellezza di Biancaneve. Questa favola attraverso un frutto buono e bello come la mela rossa, dà un messaggio ai bambini di non fidarsi di nessuno e nel non cadere nella trappola del cibo accattivante e di non fidarsi di nessuno come la favola di “Cappuccetto rosso”.

Per finire possiamo dire, che nelle favole è sempre presente il cibo di tutti i tipi, può essere buono, gratificante e accattivante che sazia, ma può anche rappresentare una trappola, con un connotato morale: di non fidarsi degli estranei che può essere pericoloso e portare fino alla morte.

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