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Trovare la serenità dopo un aborto spontaneo

Quando la donna ha un aborto spontaneo sente cadergli il mondo addosso: sente un forte senso di vuoto, percepisce l’accaduto come un terremoto che irrompe nella propria mente, e annulla tutti i progetti e le fantasie elaborate nei confronti di questo bambino immaginario e desiderato. È un lutto terribile.

Bisogna chiamarlo bambino anche se si tratta di un feto, perché per noi il feto è già un bambino. Lo abbiamo così amato che rappresentava il bimbo dei nostri sogni, come se lo avessimo già con noi. Dopo l’aborto la donna, nella maggior parte dei casi, mostra un atteggiamento triste, depresso sia nella vita familiare con il suo partner che sul lavoro.

Più aspettative si erano riposte nella gravidanza più traumatico può essere l’evento, perché non si è più donna e figlia ma anche madre, quindi ci si deve preparare ad accogliere il nascituro emotivamente. Specialmente quando si vede la prima ecografia s’instaura un legame sia fisico che mentale quindi si fantastica come sarà, come cambierà la sua vita e cosa dovrà comprare per il corredino e come sarà la sua cameretta.

La donna sta vivendo una forte depressione, demotivata in ogni comportamento anche sul piano sessuale, componente importate sono le problematiche ormonali come: la riduzione del testosterone libero, aumento degli ormoni dello stress (cortisolo e prolattina) riduzione della dopamina e serotonina che regolano il tono dell’umore. Tutto ciò frena anche comportamenti assertivi come: l’iniziativa, la voglia di fare, la progettualità la voglia di vivere e di conseguenza anche il desiderio sessuale.

Non tutte le donne vivono nello stesso modo questo dolore, ognuna lo vive in maniera diversa: chi si chiude nel mutismo e si distacca da chi le sta intorno disinteressandosi di tutto e cade in una depressione profonda, chi si butta negli svaghi e nel lavoro e sembra che momentaneamente a superato l’accaduto. In tutto ciò la donna deve essere aiutata e non giudicata.

Se lo stato di depressione dura per più di sei mesi sarebbe opportuno di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta, che potrebbe aiutarla ad elaborare questo momento delicato. Consigliandole inoltre di condividere il momento con il proprio partner, con i familiari ed amici più intimi, non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto in certi momenti così dolorosi.

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