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Bulimia nervosa

Descrizione

La bulimia nervosa è stata proposta alla comunità scientifica come diagnosi autonoma nel 1979 dallo psichiatra Gerald Russell che scrisse l’articolo “la bulimia nervosa una pericolosa variante dell’anoressia nervosa”.

La bulimia rappresenta l’evoluzione di una fase precedente di anoressia grave. Dopo un periodo di anoressia, più o meno lungo, compaiono delle crisi di fame incontrollabile, seguite da tentativi di compenso di vario genere (vomito, abuso di lassativi, diuretici, esercizio fisico esagerato e digiuni alternati alle abbuffate). Quindi si scivola dall’anoressia alla bulimia, il peso corporeo è per lo più nella norma o al di sotto, è raro che sia presente un sovrappeso.

Nella bulimia il dramma si consuma in maniera solitaria e segreta. Ha in comune con l’anoressia la paura di ingrassare ed è caratterizzata da problemi profondi con l’immagine fisica di sé.

Le origini

Stili alimentari bulimici erano stati segnalati fin dall’antichità. Infatti la parola bulimia è una parola che viene dal greco, usata da Ippocrate (V sec. a.C.), Aristotele (IV sec. a.C.) e più tardi da Galeno (II sec. d.C.) sempre con il significato di fame enorme, smisurata.

Nel corso del tempo il termine bulimia ha subito dei cambiamenti. Oltre all’eccesso di cibo ingerito, ciò che è importante è la coazione invincibile della perdita di controllo con un impulso che diventa irresistibile e soprattutto presenta sempre delle condotte di compenso come vomito, purghe lassative, diuretici e un’attività fisica esagerata.

La bulimia, come ne parlano diversi autori, ha delle affinità profonde con la tossicodipendenza. Infatti la ricerca bramosa e ingovernabile del cibo, che domina la vita dei soggetti bulimici, somiglia molto a quella della dipendenza da droga e alcool.

Diagnosi della patologia

Occorrono tre sintomi per fare una diagnosi di bulimia nervosa: un’elevata attenzione ossessiva nei riguardi del peso e alle forme del corpo, abbuffate compulsive e frequenti, seguite da contro misure patologiche, la più frequente delle quali è il vomito autoindotto.

A partire dal 1980 la nosografia psichiatrica tiene distinta l’anoressia dalla bulimia, e il sintomo principale di distinzione è l’amenorrea, l’interruzione del ciclo mestruale da almeno tre mesi. E’ bene sottolineare, però, che i sintomi dell’anoressia e bulimia possono presentarsi entrambi nella stessa persona, la quale può passare da un disturbo all’altro in momenti diversi della vita.

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